La Cantina Francesco Maggi si è unita agli agricoltori che avete visto per le strade di alcune città a febbraio – anche a Pavia – nella protesta per la tutela del settore agroalimentare a bordo dei trattori, il simbolo del nostro lavoro quotidiano.
Abbiamo manifestato pacificamente il nostro dissenso verso una gestione politica non corretta e sbilanciata.
I produttori rappresentano il settore primario, concorrono a pieno titolo al Pil Nazionale e questo è infatti una dissenso condiviso dagli agricoltori anche di altri paesi d’Europa.
Parlando nello specifico del nostro Paese, ciò che vogliamo che politici ed associazioni di categoria tengano a mente è che la tradizione enogastronomica italiana è un patrimonio, è una ricchezza che tutto il mondo apprezza e ci “invidia”.
Non può essere solo la grande distribuzione ad essere tutelata e supportata, così come non può il prodotto italiano essere declassato/messo in condizioni di essere sorpassato da materie prime di derivazione estera, o che i nostri cibi vengano bypassati da cibi surrogati proposti a costi minori.
Il Made in Italy nel Food & Wine – ovuque riconosciuto e acclamato – lo abbiamo conquistato con il nostro lavoro.
Arrivano turisti da tutto il mondo per assaporare la nostra cucina, fatta con i nostri prodotti agroalimentari – pasta, riso, vino, carne, verdure etc. – tutti i prodotti del nostro territorio che da secoli mettiamo in tavola, nei nostri piatti e nei nostri bicchieri, regalando esperienze enogastronomiche uniche e alle quali, per l’appunto, si lega strettamente il Turismo, fondamentale per l’economia italiana, senza tralasciare l’Export dei tanti prodotti agroalimentari italiani, altra fonte di sostentamento per i produttori e di ricchezza per il Paese.
Siamo noi i primi a volere un pianeta green, siamo cresciuti circondati dalla natura e dai suoi prodotti che sono frutto anche del nostro grande impegno e del nostro amore per la terra.
Noi produttori siamo pro-pianeta.
Se l’intento dell’UE vuole essere migliorativo, gli interventi devono essere fatti tenendo conto anche delle nostre esigenze, con una burocrazia semplificata, un riconoscimento economico dignitoso per il nostro lavoro e rispettoso, inoltre, della nostra cultura agroalimentare.
Va fatta perciò una analisi a 360 gradi, in cui si ragioni a lungo termine – sul presente e sul futuro, perchè riguarda tutti – con cui si tuteli la produzione agricola, non la si boicotti nè economicamente con rincari a dismisura, nè favorendo quello che sembra più conveniente adesso, perchè questo rischia di essere un boomerang e noi non vogliamo stare a guardare questa disfatta senza dire e fare nulla.
Vogliamo tutela, per noi che produciamo alimenti e valore, e di conseguenza, tutela per i consumatori, i nostri connazionali e chi visita il nostro Paese.
Web Writer & Sommelier
Claudia